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Carta d'immigrazione negli USA di Adler |
I bambini con organi poco o male sviluppati, inferiori a quelli
dei loro coetanei, hanno nei confronti della vita un atteggiamento
particolare, caratterizzato dalla attenzione quasi esclusiva alla propria
persona e dalla preoccupazione di raggiungere, lottando con gli altri, una
posizione di superioritĆ . Questo senso di inferioritĆ non ĆØ perĆ² tipico
soltanto di chi vive una condizione di inferioritĆ organica. In misura
diversa, tutti noi sperimentiamo il senso di inferioritĆ e siamo impegnati in
una lotta per la superioritĆ , che in fin dei conti ĆØ il tentativo di diventare
DĆØi di cui parlano diversi miti. Ma l’uomo, nota Adler, puĆ² diventare un
essere superiore ad una sola condizione: quella di essere utile a tutti gli
altri uomini, di risolvere i problemi di tutti. Ecco dunque ben chiaro lo
scopo della vita: passare dalla competizione, dall’egoismo, dallo sfrenato
tentativo di prevalere sul prossimo, alla cooperazione, alla capacitĆ di
lavorare con altri, alla vita collettiva. Cecilio aveva scritto che “homo
homini deus, si suum officium sciat”, l’uomo ĆØ un Dio per l’altro uomo, se
conosce il suo dovere. Per Adler questo dovere ĆØ la cooperazione.
Gli uomini si trovano per Adler ad affrontare tre problemi principali. Il primo ĆØ quello di adattarsi all’ambiente traendone le risorse necessarie
per la sopravvivenza e rendendo possibile la vita futura dell’umanitĆ . Il
secondo problema ĆØ quello della societĆ . L’uomo ĆØ un essere sociale, non
puĆ² vivere separato dagli altri a causa della sua debolezza; tuttavia, i nostri
sentimenti e le nostre aspirazioni non sempre sono in accordo con questa
necessitĆ . Il terzo problema ĆØ quello della relazione tra i sessi. L’umanitĆ ĆØ
distinta in due sessi, che si uniscono attraverso l’amore istituzionalmente
sancito dal matrimonio. La risposta a questi tre problemi ĆØ una sola:
bisogna sviluppare il senso della cooperazione, imparando a vivere non
contro gli altri, in un assurdo tentativo di prevalere, ma insieme a loro.
Sono interessanti e fortemente anticipatrici le osservazioni di Adler sul
rapporto tra i sessi. Il matrimonio ĆØ una forma di cooperazione. Nessuna
cooperazione tuttavia ĆØ davvero possibile se i due partner non sono sullo
stesso piano.
Nelle nostre attuali condizioni – scrive Adler – molti uomini, e anche molte donne, sono convinti che il ruolo dell’uomo ĆØ quello di dominare e di dettar legge, di essere il partner piĆ¹ importante, e di essere il padrone. Ć per questa ragione che abbiamo tanti matrimoni infelici: nessuno puĆ² sopportare una posizione di inferioritĆ senza provare ira e ripugnanza.[1]
Adler considera quindi pericoloso il pregiudizio della inferioritĆ femminile, che rende tesi i rapporti tra i sessi ed ha conseguenze negative anche sulla educazione dei figli, poichĆ© una madre percepita come debole ha scarsa efficacia educativa, pur essendo affidata a lei la cura dei bambini.
Fin dall’inizio dalle sua vita ed entro i cinque anni di etĆ , ogni individuo
elabora un particolare stile di vita (espressione coniata da Adler e poi
entrata nel linguaggio comune), scegliendo una strategia per superare il
senso di inferioritĆ che comporti la cooperazione con gli altri o, al
contrario, il conflitto e l’aggressivitĆ . Di qui le diversitĆ caratteriali tra gli
individui, ma anche le nevrosi, che non sono altro che tentativi di superare
il senso di inferioritĆ senza agire sulle situazioni reali.
Un indice
importante dello stile di vita adottato dall’individuo sono i suoi primi
ricordi. Essi per Adler non sono casuali. Noi ricordiamo, delle tante cose
che ci sono accadute nella nostra infanzia, solo quelle degne di cominciare
la storia della nostra vita, che noi raccontiamo costantemente a noi stessi,
riconducendo la nostra vita sotto il segno della sfida, o della sofferenza, o
della sconfitta.
I sogni ricevono da Adler una interpretazione piuttosto lontana da quella
freudiana. Il limite principale della teoria freudiana sul sogno ĆØ, per Adler,
il fatto che essa presuppone una cesura netta tra l’attivitĆ onirica e quella
svolta dalla mente durante il giorno: la prima ĆØ espressione dell’inconscio,la seconda della coscienza. Inoltre Freud riconduce i sogni alla sessualitĆ ,
mentre questa per Adler ĆØ solo uno degli aspetti della personalitĆ .
Soprattutto, Freud per Adler non ĆØ in grado di rispondere alla domanda sul
senso dell’attivitĆ onirica. Per Freud essa ĆØ l’appagamento di desideri
repressi. Tuttavia, nota Adler, noi dimentichiamo i sogni. In che cosa
consiste allora l’appagamento? In realtĆ , mentre sogniamo siamo
impegnati nella stessa attivitĆ che ci impegna durante la giornata, e questa
attivitĆ ĆØ il tentativo di superare il sentimento di inferioritĆ . Ognuno, come
abbiamo visto, elabora una strategia consistente in uno stile di vita. Di
fronte a problemi nuovi, sorge la necessitĆ di accordarli con il nostro stile
di vita. Il sogno ĆØ esattamente ciĆ² che consente questo accordo. La notte
prima di sostenere un esame, uno studente puĆ² sognare di trovarsi davanti
ad un abisso o, al contrario, di essere su una montagna [2]. Il primo sogno ĆØ
espressione di uno stile di vita rinunciatario, mentre il secondo prepara ad
affrontare la prova con fiducia. Entrambi i sogni raggiungono uno scopo: al
mattino il primo studente si sentirĆ incapace di affrontare l’esame, che
eviterĆ , mentre il secondo di sveglierĆ fresco e pronto alla prova. Ć chiaro
che, se vengono dimenticati, i sogni non scompaiono perĆ² del tutto. Essi
suscitano dei sentimenti che restano durante il giorno, anche se non si sa
bene da dove nascono. Questo ĆØ in fondo, per Adler, il motivo per cui
dimentichiamo i sogni. I sogni ci ingannano, ci forniscono le motivazioni
ed i sentimenti necessari per affrontare la vita in accordo con il nostro stile
di vita, e poi scompaiono per sottrarsi alla critica della coscienza.
La Psicologia Individuale vuole aiutare gli individui ad accettare il proprio
destino di esseri comunitari, che possono essere felici e vivere una vita
piena sono se accettano di coesistere e di cooperare. Essa condivide il
giudizio severo di Freud sulla religione (per Adler gli uomini religiosi “nei
rapporti con Lui [con Dio] si occupano solo di se stessi, come se
considerassero la divinitĆ alle loro dipendenza” [3]), ma trova anche
significativi punti di contatto con il marxismo.
Note
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Istituto di Psicologia Individuale A. Adler
Scuola adleriana di psicoterapia
Torna al percorso: La psicoanalisi oltre Freud
1. A. Adler, Cosa la vita dovrebbe significare per voi [1931], Newton Compton, Roma 1994, p. 210. | 2. Cfr. ivi, p. 95. | 3. A. Adler, La conoscenza dell’uomo nella psicologia individuale, Newton Compton, Roma 1994, p. 200.
Bibliografia
Un buon punto di partenza per la conoscenza di Adler puĆ² essere il libro Il senso della vita, disponibile in edizione economica Newton Compton. Si puĆ² poi approfondire con La scienza del vivere e Aspirazione alla superioritĆ e sentimento comunitario (entrambi presso Edizioni Universitarie Romane) e Prassi e teoria della psicologia individuale (Ubaldini).
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Scuola adleriana di psicoterapia