La cura psicoanalitica

Il divano usato da Freud per le sue analisi.

Pur sviluppandosi in una teoria della civiltĆ  e della cultura umana, la psicoanalisi ĆØ principalmente una terapia. Come abbiamo visto, Freud ha elaborato un preciso metodo terapeutico per affrontare l’isteria, negli anni della collaborazione con Josif Breuer. Con il tempo, il fondatore della psicoanalisi ha perfezionato questo metodo, mettendo anche in luce alcuni fenomeni che rendono particolarmente complesso il rapporto tra il paziente e l’analista. 
Vediamo nei dettagli come avviene una seduta di psicoanalisi. 
Prima di cominciare, avverte Freud, bisogna accordarsi su due cose importanti: il tempo ed il denaro. Il paziente deve sapere che quella psicoanalitica non ĆØ una cura rapida, ma un processo che richiede un impegno quotidiano protratto per mesi o addirittura per anni. Una conseguenza ĆØ che la cura psicoanalitica ha un costo non indifferente, che non tutti possono permettersi. Freud ĆØ consapevole di questo limite della psicoanalisi, ma la cosa non lo turba troppo. Da una parte, sostiene, i poveri, che faticano tutto il giorno, sono meno soggetti alle nevrosi; dall’altra ĆØ difficile che il povero afflitto dalla nevrosi voglia curarsi: 
Essa gli rende un servizio troppo utile nella lotta per l’esistenza: il guadagno secondario derivatogli dalla malattia ĆØ troppo importante per lui. Ora, col diritto datogli dalla nevrosi, reclama quella compassione che il mondo rifiutava alle sue ristrettezze materiali, e puĆ² sciogliere se stesso dall’obbligo di combattere la povertĆ  col lavoro. 
Si tratta di una motivazione che ha qualcosa di razzistico. I borghesi che si ammalano di nevrosi hanno tutto il diritto ad una cura protratta nel tempo, mentre i poveri sono dei parassiti che usano la malattia come un alibi per non lavorare. Qui, come altrove, Freud si dimostra in tutto e per tutto un membro della classe borghese. La psicoanalisi nasce come strumento di autoanalisi della borghesia, ed a ciĆ² deve in misura considerevole il suo successo. Soltanto alcuni suoi successori tenteranno di dare un piĆ¹ ampio valore sociale e politico alla psicoanalisi, facendola interagire con il pensiero di Marx. 
Durante la seduta il paziente ĆØ steso su un divano, mentre l’analista ĆØ seduto alle sue spalle. In questo modo il paziente non vede l’analista; ciĆ² perchĆ© l’espressione del viso dell’analista potrebbe condizionarlo. Il paziente ĆØ libero di parlare di ciĆ² che preferisce. L’unica regola ĆØ quella della libertĆ  assoluta. Il paziente non deve operare alcuna censura su ciĆ² che dice, nĆ© deve preoccuparsi della coerenza logica delle sue affermazioni. Deve dire tutto ciĆ² che gli passa per la testa. Null’altro. 
Il principale problema che emerge durante la relazione tra l’analista ed il paziente, dalla cui soluzione dipende l’esito della cura, ĆØ quello del transfert. Grazie all’analisi, il paziente rivive la sua infanzia, con i suoi traumi, le relazioni con i genitori, i desideri inconsci, le tensioni e le fantasie. Non si tratta perĆ² di una semplice rievocazione. Il paziente proietta sull’analista la figura che in passato ĆØ stata oggetto dei suoi desideri inconsci. L’analista diviene cosƬ il destinatario di sentimenti appassionati o ostili che provengono dall’infanzia del paziente. Un caso eloquente di transfert ĆØ, ad esempio, quello della paziente che si innamora dell’analista. Quest’ultimo, avverte Freud, farebbe bene a tener presente che tale innamoramento non ĆØ la conseguenza del suo fascino personale, ma nasce dalla situazione analitica. Come si vede, il transfert rende piĆ¹ complesso il lavoro dell’analisi, costituendo per certi versi il principale ostacolo. Esso ĆØ anche, perĆ², una grande risorsa a disposizione dell’analista, poichĆ© gli permette di entrare nel vivo del conflitto vissuto dal paziente, di rivivere insieme a lui le fantasie ed i desideri che sono alla base dei suoi problemi. A sua volta, il transfert del paziente suscita le reazioni inconsce dell’analista: il controstansfert. L’analista deve ridurre le sue reazioni inconsce al transfert del paziente ed impedire loro di interferire con l’analisi, ma puĆ² anche, piĆ¹ rischiosamente, utilizzare le reazioni del suo stesso inconscio come strumento per comprendere l’inconscio del paziente.

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